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Le possibili cause della perdita dei capelli

Perdita di capelli: possibili cause

Nella vita di una persona, giovane o adulta che sia, ci sono tanti e tali momenti di tensione emotiva da provocare reazioni anche a livello somatico. Nei periodi di forte stress, infatti, non è raro che si verifichino eruzioni cutanee, perdite o aumenti di peso, dolori localizzati e, infine, caduta di capelli.

Stress psico-fisico

Il problema è aggravato dal fatto che molti farmaci ansiolitici e antidepressivi provocano come effetto collaterale un'aumentata caduta dei capelli. Normalmente un individuo in un buono stato di salute può perdere fino a 100 capelli al giorno, mentre invece sotto stress questa caduta può aumentare addirittura del 30%. In genere, se lo stress rimane circoscritto a un determinato periodo (legato a un cambiamento di stile vita ad esempio), la crescita dei follicoli piliferi si arresta solo temporaneamente e quindi ben presto ritornano al loro normale ciclo di rigenerazione. Quando invece la cosiddetta “fase dormiente” del follicolo persiste, significa che lo stress non è diminuito e, allora, bisogna rivolgersi a uno specialista per analizzarne in maniera approfondita le cause e trovare una soluzione efficace per riportare il corpo e la mente al normale stato di salute. Una dieta equilibrata e una costante attività fisica sono certamente il primo rimedio.

Ipotiroidismo

Questa malattia del sistema endocrino, che comporta un abbassamento degli ormoni rilasciati dalla tiroide, provoca non pochi problemi nel metabolismo dell’individuo che ne è affetto. A tutto ciò è correlata dunque anche la perdita di capelli e il peggioramento dello stato di salute delle unghie. Oltre ai farmaci, una specifica dieta calibrata può trattare l’ipotiroidismo in maniera naturale e, quindi, diminuire la perdita di capelli: eliminare il glutine e gli altri alimenti che provocano infiammazioni nel corpo come il cavolo, le arachidi o i ravanelli, aumentare invece l’uso di soia come condimento dei cibi.

Farmaci o altre malattie

Spesso tra gli effetti collaterali di alcuni farmaci è stata rinvenuta la perdita di capelli: alcuni elementi chimici agiscono su alcune disfunzioni dell’organismo a danno di altre. Tra questi, i farmaci che curano problemi di ipertensione, depressione, artrite, cancro e malattie cardiache. Purtroppo in questi casi la perdita di capelli può essere solo in parte attenuata attraverso una dieta sana e un esercizio fisico che possa quantomeno alleviare lo stress psico-fisico del paziente.

Altre cause

La caduta dei capelli può essere causata anche dal sole e dalle lampade abbronzanti, in particolare, il sole è fra le più frequenti cause delle gravi cadute autunnali. Durante l'estate è sempre necessario proteggere dal sole il cuoio capelluto, soprattutto se i capelli sono già un po' diradati. I prodotti solari per capelli sono utili a proteggere dal sole il fusto del capello e quindi prevengono la decolorazione dello stesso e le doppie punte. Non proteggono però il follicolo e quindi non sono sufficienti per prevenire la caduta. La dieta può provocare insieme al dimagrimento, un'aumentata caduta di capelli. Le diete “fai da te”, o non equilibrate, possono causare cadute imponenti e protratte nel tempo.L'anemia e la carenza di ferro sono frequenti cause di aumentata caduta dei capelli, soprattutto nella donna. E' importante, nei soggetti predisposti, verificare regolarmente i livelli di ferro nel sangue (sideremia) ed i depositi di ferro (dosaggio della ferritina) in modo da prevenire la caduta. Anche il fumo può danneggiare i capelli. Vi sono studi che indicano che anche il fumo passivo può provocare un'aumentata caduta di capelli. Il coinvolgimento degli ormoni androgeni è stato sospettato fin dall'antichità, Ippocrate ed Aristotele osservarono l'assenza di calvizie negli eunuchi senza potere fornire una spiegazione fisiologica. Il più importante degli ormoni androgeni per lo sviluppo della calvizie è il diidrotestosterone (DHT) prodotto localmente nel follicolo pilifero, a partire dal testosterone con una reazione catalizzata dall'enzima 5-alfa reduttasi che gioca un ruolo cruciale, infatti i soggetti geneticamente privi di 5-alfa reduttasi non sviluppano calvizie in presenza di livelli normali di testosterone mentre quelli con calvizie hanno livelli enzimatici più alti e producono maggiori quantità di DHT rispetto ai follicoli che non sono colpiti dalla calvizie. In più gli inibitori farmacologici della 5-alfa reduttasi, finasteride e dutasteride sono farmaci efficaci contro la calvizie. L'alopecia androgenetica non compare se non ci sono gli ormoni maschili e quindi mai prima della pubertà. Anche la donna produce ormoni androgeni, anche se in concentrazioni inferiori al maschio. Per questo, l'alopecia androgenetica non è esclusiva del sesso maschile, ma si osserva anche nelle donne. L'alopecia è una patologia poligenica, cioè causata da molti geni diversi. Quanti più geni predisponenti sono presenti, tanto più la calvizie è grave. Nella donna, che, fisiologicamente, ha livelli di ormoni maschili più bassi dell'uomo, sono necessari, più geni predisponenti rispetto all'uomo, affinchè la calvizie si manifesti. Una donna con alopecia androgenetica quindi ha necessariamente molti geni predisponenti e trasmetterà più facilmente il problema ai propri figli. Nell'uomo, la calvizie non dipende da un eccesso di ormoni maschili. Gli uomini calvi non sono più virili o più fertili dei loro coetanei con più capelli, gli uomini affetti da calvizie hanno livelli sanguigni di ormoni maschili assolutamente normali, ma producono una maggiore quantità di DHT a livello follicolare. Nella donna, invece, la calvizie può dipendere da un eccesso di ormoni maschili.